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PITTORI LIGURI dell' Ottocento e Novecento


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PLINIO NOMELLINI STIMA e Perizia GRATUITA in 24h PITTORE LIGURE

 

Plinio Nomellini

Livorno 1866 - Firenze 1943


Frequentò, dal 1885 al 1890, l’Istituto di Belle Arti di Firenze, allievo del Fattori. Frequentò anche i Macchiaioli che influenzarono le sue opere di questo periodo. Partecipò alla Promotrice fiorentina del 1886. Alla fine del secolo Nomellini iniziò una sua ricerca nell’ambito del Divisionismo, al quale aderì dal 1890, anno del suo trasferimento a Genova. Nel 1891 dipinse il celebre quadro “Piazza Caricamento”, opera a sfondo sociale e a tecnica impressionista. Nel suo soggiorno genovese il Nomellini dette vita al “Gruppo d’Albaro”, radunando attorno a sé tutto l’ambiente artistico. Fra i pittori citiamo Angelo Balbi, Angelo Costa, Eugenio Olivari, Federico Maragliano, Giuseppe Pennasilico. Con la partecipazione anche di letterati, quali Ceccardo Roccatagliata Ceccardi, Silvio Novaro, Arbocò ed altri, il Nomellini dette vita ad una stagione artistica di grande rilevanza per Genova (e questo fino agli inizi del Novecento). In questi anni il pittore attuò la svolta simbolista che si concluse con il soggiorno a Torre del Lago (nel 1902), continuando comunque a mantenere rapporti col mondo artistico genovese. Nel 1898 partecipò all’Esposizione Nazionale di Torino e dal 1899 iniziò ad esporre regolarmente alla Biennale di Venezia. Nel 1902 espose alla Quadriennale di Torino e via via alle più importanti esposizioni nazionali e internazionali: nel 1904 all’Esposizione di Saint Louis, nel 1909 al Salon parigino, a Monaco (Esposizione Internazionale). In questo periodo, accanto a dipinti raffiguranti paesaggi con l’inserimento di figure, troviamo opere di profonda matrice simbolica. Nel 1907 Nomellini, insieme a Galileo Chini, De Albertis e Previati, partecipò alla Biennale di Venezia allestendo la “Sala del Sogno”. Nel 1908 avvenne il suo trasferimento a Viareggio, dove rimase fino al 1918 circa; qui le sue opere furono caratterizzate da una maggior accentuazione fauvista. Nel 1919 si trasferì a Firenze, compiendo poi numerosi viaggi e soggiorni a Capri e all’isola d’Elba (dal 1927 al 1942). Collaborò ai quotidiani toscani “
La Nazione” ed il “Telegrafo”. Notevole anche la sua attività di grafico e illustratore tra Liberty e Simbolismo. Espose ininterrottamente alle Promotrici genovesi sino al 1933. Sue opere presso

la Galleria d’Arte Moderna di Genova Nervi,

la Galleria d’Arte Moderna di Firenze,

la Quadreria della Camera di Commercio di Genova, l’Istituto Mazziniano,

la Pinacoteca Civica di Imperia,

la Galleria d’Arte Moderna di Milano, Roma, Novara, Palermo, Venezia, il Museo Revoltella di Trieste

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