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PITTORI LIGURI dell' Ottocento e Novecento


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GIORGIO BELLONI
Codogno 1861, Azzano di Mezzegra 1944


Giorgio Belloni nacque a Codogno il 13 dicembre 1861 da Giuseppe, ingegnere, ed Emilia Folli che, in seguito alla morte del marito, sposò in seconde nozze Alessandro Bertamini. Artista e disegnatore, questi assecondò l'inclinazione per la pittura del giovane favorendone gli studi all'Accademia di Brera con il maestro Giuseppe Bertini. Dopo aver esordito ventenne con un Coro di San Vittore esposto a Milano nel 1883, si trasferisce a San Pietro di Legnago dove lavora in compagnia di Giuseppe Mentessi e del cugino Piero Belloni Betti. Nel 1890 si stabilisce a Milano e sposa Marianna Panighetti. Torna però spesso nella sua Codogno presso la madre e la sorella Antonietta e qui dipinge lavori ispirati alla sua famiglia, alla sua casa e all'ambiente codognese. D'estate soggiorna anche in montagna, nel Canton Ticino o sulle Alpi, ma frequenta anche il mare di Genova. Sviluppò una particolare predilezione per il paesaggio di stampo tardo romantico, rifacendosi al Carcano e a Mosè Bianchi, ma non disdegnò di tentare strade nuove avvicinandosi ora a una pittura a macchia ora al divisionismo. Restò comunque fedele solo a se stesso nella elaborazione di temi del tutto personali quali le marine che gli diedero molta fama. Coltivò anche il ritratto, nel quale diede prove eccellenti cercando un punto d'incontro tra Cremona e Tallone. Ne sono testimonianza i vari ritratti della moglie e della sorella Antonietta in collezioni private o l'Autoritratto nello studio della Raccolta Lamberti. Anche la natura morta destò il suo interesse: lo stipo del suo studio, i vasi di ceramica, la pendola, i bronzetti, ma anche fiori e frutta, furono gli o etti più felicemente ritratti. La sua visione rimase comunque ancorata a u romanticismo di fondo che traspare non solo ne quadri di situazione (Rose, Codogno, Raccolt Lamberti; Torna a fiorir la rosa, Milano, collezione privata), ma anche, nell'accezione più filosofica del termine, nei grandi paesaggi con Visione di pace (Milano, Galleria d'Art Moderna), Fine serena (Roma, Galleria d'Art Moderna), I vecchi platani (Venezia, Galleri d'arte Moderna) o Crepuscolo al parco (Firenze Galleria d'arte Moderna). Nel 1914 ebbe a disposizione un'intera sala alla Biennale di Venezia e una grande personal venne ordinata a Milano, alla Galleria Pesaro nel 1919. Ma la sua pittura, pur sostenuta da abilità tecnica e doti inventive, continuava su schemi ormai desueti e non seppe cogliere il rinnovamento artistico che agli inizi del secolo attraversava tutta Europa. Durante i bombardamenti su Milano dell'agosto1943 il suo studio in via Circo, con molte su opere, venne distrutto. Sfollato sul lago di Corno, Giorgio Belloni mori va ad Azzano di Mezzegra il 12 aprile 1944.
Pittori Liguri tra 800 e 900


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